venerdì 1 maggio 2020

Oggi vi propongo una pratica sulla mobilità della colonna vertebrale, dall'atlante al sacro, praticare mantenendo sempre la relazione respiro movimento. Chakravakasana (posizione del gatto), Ananda Balasana, Supta Konasana, Halasana, Jatara Parivartasana

Buona pratica
Un abbraccio a tutti 

venerdì 10 aprile 2020

Buongiorno a tutti.
Ancora praticare praticare praticare.
La pratica che propongo oggi è sull'autoregolazione della cassa toracica.

Buona pratica!


mercoledì 8 aprile 2020

... Un saluto a tutti!
L'ultima volta che ho scritto su questo blog era il 2013, sono passati 7 anni.
In questo periodo la mia pratica non si è si è fermata.
Ho continuato a sperimentare, a portare l'attenzione sempre più in profondità utilizzando le tecniche yoga.
A causa di questa pandemia del Covid-19, che ci costringe ad un isolamento consapevole ma allo stesso tempo faticoso,  ho deciso di mettere a disposizione di tutti video di  lezioni di yoga per poter praticare in autonomia.

Questo video presenta la pratica per l'autoregolazione dell'addome.



Buona pratica !

lunedì 8 aprile 2013

MUSCOLI AGONISTI E ANTAGONISTI

Oggi vorrei portare l'attenzione sui muscoli agonisti ed antagonisti.
Nel fare un movimento o  nel mantenere una posizione statica compiamo un'azione,  che sia un piegamento in avanti (per esempio scendendo verso Uttanasana ) o il mantenimento della posizione raggiunta .
In entrambe le azioni prendiamo un contatto quasi immediato con la muscolatura che compie l'azione, detta muscolatura agonista. 
Ciò che spesso ci sfugge, è il lavoro che compie la muscolatura antagonista, che è per definizione la muscolatura che crea le condizioni affinché l'azione si compia. 

Es: piegando il braccio, prenderò contatto con il bicipite che si contrarrà per fare l'azione, ma difficilmente mi renderò conto che nello stesso momento il tricipite mollerà le tensioni e favorirà l'azione del bicipite.

Durante la nostra pratica di Yoga dobbiamo allenarci a osservare la relazione tra agonisti e antagonisti, e capire come lavorando in modo attivo con i muscoli antagonisti possiamo migliorare la dinamicità del movimento o la comodità dell' Asana .
E' importante dire che :  "....  attraverso questa presa di coscienza  passa la percezione della totalità."

Vi invito a fare delle provare praticando  Uttanasana .

Un abbraccio 



mercoledì 27 marzo 2013

Adho Mukha Svanasana (Posizione del cane con la testa in giù)

La posizione che andiamo a descrivere è conosciuta come "Posizione del cane con la testa in giù" in sanscrito Adho Mukha Svanasana.
Una caratteristica evidente è che si parla di una posizione invertita ( la testa è in basso rispetto all'ombelico ), e come tutte le asana inverse ha un effetto rilassante sul nostro mentale.
A livello muscolare coinvolge tutti i musoli posteriori delle gambe allungandoli, così come il medio e grande gluteo, richiede un azione del tensore della fascia lata per favorire l' apertura posteriore del bacino. Da notare l'importanza del quadricipite femorale che compie un azione tonica per sostenere il peso del bacino ed equilibrare il lavoro della muscolatura posteriore. Nella parte superiore del busto entrano in funzione i muscoli delle braccia che sostengono la cintura scapolare, il trapezio il piccolo pettorale, il deltoide e il dentato anteriore. Ed infine i muscoli addominali che equilibrano i lombari.


Per prendere questa posizione partiamo da Chackravachasana, puntiamo i piedi a terra e solleviamo il bacino verso l'alto distendendo le gambe, compiamo una leggera anteroversione con il bacino così in modo da ridurre l'angolo tra cosce e addome, infine  distendiamo  le braccia cercando di rimanere in asse braccia, spalle e dorso.
Possiamo intensificare la posizione tendendo a portare il torace verso il terreno ruotando le spalle verso l'interno e avvicinando così le scapole

Un abbraccio   



giovedì 9 agosto 2012

Sthira sukham - Stabile e comodo


Proseguendo con la  pratica personale,  e continuando a tenere corsi di yoga, mi trovo di fronte alla profondità del concetto di sthira sukham, caratteristica dell’asana che significa stabile e comodo.       Parlo di profondità perché la stabilità e la comodità vanno percepiti dall’esterno verso l’interno e riguardano tutto ciò che siamo.  Partendo dal corpo grossolano, ci dirigiamo verso l’interno, interessando il sistema circolatorio, neurologico, energetico e mentale.  Se non riusciamo a percepire nella nostra pratica  la stabilità e la comodità non potremo mai godere appieno dei benefici dell’ asana che stiamo  praticando. Quando riusciremo a raggiungere lo stato di stirasuka apriremo le porte dello yoga, inizieremo a sentire le reali azioni delle  asana sul nostro corpo e sulla nostra mente,  la qualità della pratica aumenterà.  Quindi suggerisco a tutti di impostare la propria pratica con la ricerca non tanto della posizione corretta, non cercando di copiare un’immagine posturale durante un asana,  ma ponendosi come obbiettivo la ricerca  di “ stabile e comodo “   STHIRA SUKHAM

venerdì 13 aprile 2012

VINYASAKRAMA

Proviamo ad approfondire il concetto di Vinyasakrama, come abbiamo già detto parlando di Chakravakasana, si tratta di avere un approccio alla pratica tramite un metodo graduale e progressivo.  La mia pratica inizierà con uno stop, come a voler lasciare alle spalle tutte quelle azioni e abitudini che hanno condizionato la mia giornata, tutti quei pensieri che si ripetano freneticamente portandomi lontano dall' istante  che sto vivendo.
Cercherò di creare un momento di silenzio per far si che la mente si calmi e che il corpo si rilassi. Da questo stato di silenzio e di calma  potrò iniziare a lavorare verso l'obbiettivo che mi sono prefissato ( Es. Asana ), preparando progressivamente il corpo alla postura che voglio raggiungere, utilizzando gli strumenti di cui dispongo. 
Arrivo così all' asana che diventa il centro della mia pratica, mi abbandono all'effetto che questa ha su di me, poi sciolgo lentamente ed inizio un lavoro di compensazione per riequilibrare il mio corpo. Infine torno allo  stato di partenza ritrovandomi nella calma e nel silenzio integrando l'effetti del mio lavoro.
E' importante capire che l'applicazione di VinyasaKrama non è limitata alla durata di una pratica che si pone asana come obbiettivo, ma lavorando sempre più sul sottile, và applicato ad ogni istante della pratica (compreso durante l'immobilità di una postura), và applicato durante la  meditazione e ad ogni momento della nostra vita.

"L'obbiettivo di VinyasaKrama è lavorare con consapevolezza per estendere i limiti della nostra percezione"   
                    Carlos Fiel


Un Abbraccio